di Massimiliano Renaud
…aveva soltanto otto anni quando il padre Ranuccio I decise con chi si sarebbe sposato ed ora, alla vigilia delle nozze, Odoardo Farnese, quinto Duca di Parma, attraversava in silenzio la stanza dei ritratti dove, sulle tele di Raffaello, Tiziano, Parmigianino e altri maestri erano immortalati i suoi gloriosi avi, da Paolo III ad Alessandro, suo nonno, il più grande condottiero del suo tempo.
Poi, si fermò davanti al ritratto si suo padre e immaginò riempito quello spazio vuoto alla sua destra. Quello, pensò, sarebbe stato presto il suo posto.
Dopo aver sfiorato con le dita il volto sofferente della Zingarella del Correggio attraversò stanze e saloni curandosi che fosse tutto perfettamente in ordine: le medaglie disposte in base al loro valore, i gioielli alla loro grandezza e i meravigliosi arazzi che il Duca Alessandro aveva portato dalle fiandre ben illuminati dai raggi del sole, che passavano attraverso le enormi finestre affacciate sul più grande dei due cortili del palazzo.
Nel cortile delle stalle, ricche di quasi cinquecento animali, il deposito dei finimenti per cavalli e carrozze era stato svuotato: tutto lo sfarzo di cui il Ducato poteva disporre era ora esposto davanti agli occhi del promesso sposo.
La carrozza, ricoperta di velluto rosso ricamato con ori e argenti, attendeva Odoardo a capo di un corteo di almeno mille uomini tra nobili e soldati. Il Duca salutò i sudditi con un gesto della mano e salendo iniziò, con passi lentissimi e solenni, il viaggio verso il Granducato di Toscana dove Cosimo II de’ Medici gli avrebbe dato in sposa la figlia Margherita.
Odoardo Farnese – V Duca di Parma