di Massimiliano Renaud
- Dottor De Bernardis Lucio Maria Terzo, le ricordo che qui fuori c’è il signor Mori Remo.
- Mh, che allegria, ma sono già le quattro?
- No, sono le sei, Dottor De Bernardis Lucio Maria Terzo. Sono due ore che aspetta qui fuori e devo confessarle che inizia a farmi un po’ paura. Prima fissava le pale del ventilatore e poi, senza distogliere lo sguardo dal soffitto, ha iniziato a slacciarsi la cintura…
- Non si preoccupi, Orietta, ogni occasione gli sembra buona ma poi non concretizza, è proprio questo il suo problema. Lo faccia entrare, per favore
- Subito, Dottor De Bernardis Lucio Maria Terzo
Allora, vediamo un po’ la scheda: Mori Remo, depresso cronico e irrimediabilmente indeciso su qualsiasi argomento. A quarantasette anni non è ancora riuscito a scegliere una squadra del cuore e ben quattro cani gli sono morti senza un nome. Ora vorrebbe uccidersi, ma non sa scegliere la via del trapasso.
- Buonasera, Dottor De Bernardo Lucia Maria Mario, almeno credo, Terzo
- Non si preoccupi, signor Mori, può anche chiamarmi soltanto Dottor De Bernardis Lucio Maria Terzo
- Grazie
- Allora, signor Mori, come va la sua ricerca della pace?
- Male, purtroppo, molto male
- E ti pareva, cioè, voglio dire, accidenti. Eppure, uno che dichiara la sua fine ogni volta che viene nominato non dovrebbe aver problemi ad attuare una soluzione finale. Sentiamo, cos’è andato storto questa volta?
- Ecco, lunedì ero finalmente deciso a buttarmi sotto al Freccia Rossa delle 14:48, ma quando sono arrivato al binario, ho pensato che per le famigliole affacciate sulla banchina sarebbe stato uno spettacolo troppo cruento e, così, ho rinunciato
- Quanti scrupoli inutili signor Mori, aveva paura di essere rimproverato anche da morto? Nessun altro tentativo?
- Martedì ho deciso di entrare in un palazzo per cercare una finestra da cui buttarmi. Ho pensato che senza oggetti familiari intorno sarebbe stato più facile
- Bravo! E quindi?
- Quindi dopo aver suonato cinquecento campanelli, ho rinunciato, nessuno vuole prestare una finestra a un suicida
- Un palazzo abbandonato, ci vuole un palazzo abbandonato! Chi vuole che le lasci usare il davanzale come trampolino per poi trovarsi la casa zeppa di poliziotti? Lei mi farà morire, Mori. Mercoledì?
- Mercoledì ho tentato di ingoiare una forchetta che mi ha soltanto fatto vomitare per venti minuti tentando di spingerla in gola, e di farmi mordere da una vedova nera che ho rubato al rettilario ma che, purtroppo, è soffocata nel mio zainetto prima di riuscire a darmi il morso letale
- Be, devo dire che in questa occasione è stato sfortunato, erano idee brillanti. Giovedì? Non avrà mollato, vero?
- A dirle la verità, Giovedì non ero abbastanza giù di morale per morire. Ma Venerdì ho provato a unire l’utile al dilettevole e ho puntato su un’overdose
- Ah, la cara vecchia eroina. E com’è andata? La vedo qui, dunque male, direi
- Lo spacciatore mi ha venduto il carbone della befana
- Santo cielo, gliel’ho detto di stare attento, non ci sono più gli spacciatori di una volta. Magari erano un po’ cari, ma sempre onesti. E il fine settimana? Nessuna illuminazione?
- Si, dottore, mi vengono migliaia di idee, ed è proprio questo il problema. Forse sono troppo selettivo? Mi dica lei, dovrei accontentarmi della prima morte che passa il convento? Dovrei rinunciare al diritto di scegliere la via del trapasso? Non ce la faccio più, dottor Gran San Bernardo Lucio Maremonti Terzo, mi aiuti, la prego!
- De Bernardis Lucio Maria Terzo
- Si, certo, mi scusi. Però mi dica, la prego, cosa mi manca per fare l’ultimo passo?
- Convinzione, Mori. Si ricordi che se veramente lo volesse, sarebbe morto già cinque anni fa!
- Non è vero, dottore, io sono convintissimo, io voglio crepare più di qualsiasi altra cosa!
- E allora me lo dimostri! Avanti, tiri fuori le palle e si procuri un bel buco in testa! Van Gogh, Cobain, Hemingway, Hitler, le dicono niente questi nomi? Faccia come loro, Mori, un colpo e via!
- Ha ragione, la pistola è il modo migliore
- E allora vada! Una bella location dove nessuno possa disturbarla e un insignificante movimento dell’indice.
- Va bene, mi ha convinto, domani mi sparo
- Eh no, Mori, lo vede? Ci sta cadendo ancora! Si deve sparare oggi! Anche qui, se vuole, ma non mi faccia passare un’altra notte altrimenti mi cambierà ancora idea. E la smetta di storpiarmi il nome o le faccio ingoiare il tagliacarte
- Così morirò! E mi aiuterà lei!
- Eh no Mori, così non vale, si chiamerebbe omicidio, non suicidio
- Non sa come vorrei spararmi qui con lei, se avessi la Beretta con me… Magari potrei venire a spararmi a casa sua, eh? Cosa ne dice? Mi aiuterebbe tantissimo averla vicino
- Mi piacerebbe aiutarla, ma mia moglie non vuole che porti il lavoro a casa. Dice che non ne può più di vedere arrivare ambulanze stracolme di medici legali e barellieri, che non si puliscono nemmeno le suole delle scarpe prima di entrare in salotto, che vengono ad estrarre le salme dalla cantina. No, Mori, deve farlo da solo
- Ha ragione, dottore, non la deluderò, la saluto e la ringrazio ancora una volta
- Sperando che sia l’ultima, caro Remo. E mi raccomando, non dimentichi di pagare la parcella, se tutto andrà bene potremmo non rivederci più
- E sarà solo grazie a lei, dottor De Brunatelli ora pro nobis, Terzo
- De Bernardis Lucio Maria Terzo
- Si, dottore, ringrazio anche lui. Arrivederla
- Come ha detto?
- No, niente, è solo la forza dell’abitudine