di Mattia Bragadini
«Prego si accomodi.»
«Grazie.»
«Molto bene. Allora, signor signor… Marcato, mi parli un po’ di lei.»
«Sì, dunque ho 26 anni, sono laureato in…»
«E cosa l’ha portata a fare domanda alla Digitex?»
«Be’, indubbiamente in primo luogo la possibilità di lavorare per un marchio prestigioso…»
«Sì, sì, saltiamo questo pezzo, per favore.»
«Come, scusi?»
«La parte in cui lei ripete pedissequamente quello che le ha spiegato il suo mental coach o chiunque le abbia consigliato di venire qua a raccontarmi quanto sia affascinato dal mio brand.»
«Ma io…»
«Lei ha bisogno di soldi?»
«Io, ecco… be’, credo come tutti.»
«Leggo qua che si definisce in cerca di occupazione…»
«Sì, però…»
«In altri tempi si sarebbe detto disoccupato, ma mi rendo conto che non è più un termine trendy.»
«Sì, ma non capisco…»
«Lei ha bisogno di soldi, lei vive ancora con i suoi genitori e andare a vivere da solo è un’esigenza che non può più procrastinare, giusto?»
«No, io veramente vivo con la mia ragazza.»
«Una ragazza! Fantastico! Quindi lei è eterosessuale?»
«Non vedo cosa c’entri…»
«Cosa sa del C-14?»
«Come, scusi?»
«Immagino che lei sia sufficientemente sagace da essersi informato sul nostro prodotto di punta, prima di venire qui. Non è così? Conosce il nostro core business o si è limitato a lascarsi “affascinare dal prestigio del marchio”?»
«No certo, io conosco perfettamente il…»
«Ma non importa. Lei ha letto la job descrition? Ritiene di avere le skill necessarie per il ruolo? Si sente pronto a intraprendere un difficoltoso ma entusiasmante percorso di team building?»
«Ehm… ecco sì, in effetti il mio curriculum di studi…»
«Del tutto irrilevante. Non si impara certo un mestiere all’università, ma lavorando tutti i giorni.”
«Sì, immagino di sì…»
«A-la-cre-men-te!»
«Certo.»
«E mi dica allora, per quale motivo dovrei scegliere lei per questa posizione?»
«Uhm, ecco… ho una buona predisposizione per la comunicazione e per il lavoro di squadra…»
«Immagino, immagino.»
«Cosa?»
«Non ho mai sentito nessuno dirmi che ama stare da solo ed è incapace di comunicare. Ma vada, vada pure avanti…»
«Ecco, sì… credo di avere ottime capacità di apprendimento…»
«Questo in genere lo dice chi non sa fare niente.»
«Ma come…»
«Lei è molto emotivo.»
«No io…»
«Lei sta sudando, lei è molto imbarazzato, lei deve ancora capire come lasciare sedimentare le sue emozioni senza che prendano il sopravvento sulla razionalità»
«Ma veramente…»
«Fa nulla. Mi dica tre suoi pregi e tre suoi difetti.»
«I miei pregi…?»
«Si senta pure libero di cominciare dai difetti, suppongo sia più semplice.»
«Ma… forse sono un po’ permaloso…»
«Ottimo! Come si immagina fra tre anni?»
«Fra tre anni?»
«Vogliamo fare quattro? Mi dica lei.»
«Ecco, io fra tre anni spero di avere implementato…»
«Fa lo stesso. Lei possiede un’automobile?»
«Io? Sì, certo… ho una macchina»
«Che macchina?»
«Be’ ecco… ho una Fiat Punto»
«Una Fiat Punto. Capisco. Vede, la mission di questa azienda non è quella di essere una Fiat Punto, questa azienda è una fottutissima Mercedes!»
«Certo, lo immagino, ma…»
«Ma non basta la Mercedes, ci vuole anche Lewis Hamilton alla guida. Un leader che incarni la nostra vision. Lei mi capisce, vero?»
«Sì, penso di sì…»
«Lei è un Lewis Hamilton o un fottuto Valtteri Bottas?»
«Io? Ecco non saprei…»
«Lei si sente un anonimo lampostyl o un effervescente e colorato Stabilo Boss?»
«Penso di essere più simile a…»
«Ed è pronto a cambiare orari, abitudini, forse anche casa?»
«Sì, certo. D’altra parte sono cambiamenti solo se spaventano.»
«Ah! Quindi lei ascolta i Subsonica?»
«Li adoro.»
«Molto bene, lei è assunto!»